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I migliori vini d’Abruzzo

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Non solo montepulciano, la produzione abruzzese è ampia e ricca di sfumature. Ecco quali sono i vini da provare almeno una volta.

L’Abruzzo è una regione vinicola italiana importantissima e dalla produzione storicamente abbondante che ha generato anche una criticità: il vino abruzzese viene usato in grandi quantità in altre regioni e quindi l’affermazione tra le bottiglie di pregio ha ritardato ad arrivare.

Oggi però non è più così e l’Abruzzo ha definito invece uno stile che sembra aver successo anche e soprattutto all’estero.

Il nostro titolo è volutamente provocatorio: la scelta del miglior vino dipende dai gusti personali e dall’occasione per cui viene consumato, è importante anche considerare l’abbinamento con il cibo e la temperatura di servizio per poterne godere appieno. Ma non solo: avere informazioni su ciò che stai scegliendo ti aiuta ad apprezzare ancor meglio il vino.

Tra i migliori vini d’Abruzzo

La produzione tipicamente regionale è composta da questi vini:

  • il Montepulciano d’Abruzzo, con una forte personalità e struttura, spesso invecchiato in botti di rovere, è un vino rosso di grande eleganza e complessità
  • il Trebbiano d’Abruzzo, un bianco fresco e fruttato, con sentori di mela e pera, è un vino versatile e adatto a diverse occasioni
  • il Cerasuolo, un rosato nato per essere semplice ma di grande equilibrio e finezza, con sentori di frutti di bosco e una leggera speziatura. Specie negli ultimi anni, con il trend del rosato, questo vino ha calvalcato l’onda raggiungendo il successo internazionale.
  • il Pecorino, bianco di grande carattere, con sentori di frutta esotica e minerali

Ma andiamo per ordine e vediamo perché, se sei appassionato, dovresti provare uno di questi vini.

Perché il Montepulciano d’Abruzzo piace così tanto?

Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino rosso di grande personalità e struttura, che deriva dal vitigno omonimo e può vantare una storia ricca di colpi di scena. È un vino molto apprezzato per le sue caratteristiche organolettiche uniche, che gli derivano dalle particolari condizioni climatiche e territoriali della regione Abruzzo.

Il suolo e la presenza di un clima mediterraneo, con inverni freschi e estati calde e asciutte, consentono di ottenere uve di alta qualità, con un equilibrio spiccato tra acidità e tannini. Appena un po’ in collina, le escursioni termiche più accentuate rendono il clima perfetto per ottenere grandi uve.

Quello che rappresenta un altro vantaggio che consegna al Montepulciano molta complessità aromatica è la diversità delle zone nelle quali si coltiva in regione: dalle colline teramane più a nord, fino alle vigne in collina nella provincia di Pescara a quelle vaste e esposte direttamente sul mare dell’area più produttiva, nel chietino fino al confine con il Molise, le uve raccolgono suggestioni ambientali differenti e per questo danno vita a vini diversi tra loro.

Il Montepulciano d’Abruzzo ha subito una grande evoluzione di stile nella vinificazione, determinata anche dalla sua alterna fama: sono lontani ormai i tempi in cui il rosso abruzzese per eccellenza veniva presentato con alti gradi alcolici e una certa predilezione per i sentori di frutti rossi maturi e dolci. Oggi la vinificazione non predilige il legno, ma lo prevede nel processo come una delle opzioni. I Montepulciano d’Abruzzo più ricercati del mercato, infatti, vengono ottenuti dopo un affinamento in botti grandi (non più solo in barrique) ma soprattutto in acciaio, cemento o anche in bottiglia.

Questa variabilità negli affinamenti porta sicuramente un’offerta di vini tanto diversi tra loro che si apprezzano quasi tutto per la loro eleganza e la loro intensità organolettica.

In sintesi, il Montepulciano d’Abruzzo è un vino di grande qualità, frutto di una combinazione unica di terroir, vitigno e tecniche enologiche, che ne fanno un vino versatile e di grande eleganza, apprezzato da sommelier e degustatori esperti.

Il Montepulciano biologico Jasci si fa in quattro

In casa Jasci, sempre sotto il segno del biologico, la ricerca ha portato a proporre tre versioni di Montepulciano che rispecchiano non solo l’espressione tipica delle uve e del territorio sul quale esse nascono e crescono, ma anche i gusti del pubblico e le possibili occasioni

Montepulciano d’Abruzzo DOC biologico

Lontano dalla semplicità di un vino base, questa prima versione di Montepulciano d’Abruzzo è adatta a chi vuol assaporare un vino espressione tipica del territorio e pienamente rispettoso della sua denominazione, quotidiano ma con stile. Questa etichetta raggiunge il massimo della sua espressività dopo due o tre anni di riposo in bottiglia ma può essere bevuto anche subito.

Al naso si presenta persistente con sentori di frutta rossa matura esattamente come ci si aspetterebbe da un Montepulciano d’Abruzzo, al quale si aggiungono leggere note di confettura e di cannella e vaniglia. All’assaggio è equilibrato e armonico con una vena tannica piacevole e misurata.

È un vino per chi ama la decisione del Montepulciano ma preferisce una versione fine e versatile.

Montepulciano d’Abruzzo senza solfiti biologico

In un mercato sempre più complesso, l’attenzione a prodotti che facciano il paio anche con attenzioni alle scelte alimentari e enoiche deve essere sempre vigile.

Così in casa Jasci nasce questo Montepulciano d’Abruzzo senza solfiti che affina in vasche d’acciaio: una scelta particolarmente azzeccata per chi non ama i sentori legnosi che spesso accompagnano le riserve maturate in botte.

Una versione di Montepulciano molto in linea con il trend del mercato che chiedono vini più semplici di un tempo e più freschi che però non deve farti pensare a un gusto banale!
Al naso è floreale (viola) e fruttato (ribes, fragola), con sensazioni di spezie (pepe e vaniglia). All’assaggio è pieno e persistente, rotondo e complesso: si sente il frutto, c’è un tannino fine e si può cogliere una giusta e lieve acidità che gli conferisce, per l’appunto, freschezza e agilità.

Domino, Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva biologico

Una versione più matura (si tratta di una riserva) che effettua un passaggio in barrique nuove e poi imbottigliato. È un vino potente e di grande personalità che aggiunge ai tipici bouquet del vitigno anche una nota di liquirizia piacevole e sorprendente.

Essendo una riserva è naturale trovare in questo vino una maggiore persistenza aromatica e una maggiore espressione di profumi caldi che vengono dal passaggio in botte piccola. Tuttavia Domino Jasci non è assolutamente un vino difficile. DelMontepulciano conserva la piacevolezza, la rotondità e quindi la gradevolezza che rende facile la beva.

Poema, Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva biologico

Massima espressione della filosofia e della gamma della produzione biologica di Jasci, Poema è una riserva di Montepulciano d’Abruzzo che matura almeno 4 anni ed effettua diversi passaggi dalla barrique alla botte grande, fino alla bottiglia dove riposa per 12 mesi.

Inutile dire che si tratta di un vino potente e dalla grande personalità: qui profumi ampi vanno dai fiori di vaniglia ai frutti di bosco, fino alla profondità di liquirizia e cannella. Si tratta di una versione importante del Montepulciano d’Abruzzo che è in grado di mantenere finezza e bevibilità pur riuscendo egregiamente ad accompagnare piatti impegnativi e ricchi di sapore.

Trebbiano d’Abruzzo, un bianco sorprendente

Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino bianco fresco con un’acidità ben bilanciata e una delicata mineralità che si ottiene dal vitigno omonimo che cresce rigoglioso nella terra natia di d’Annunzio.

In generale, è un vino versatile che può accompagnare una tavola quotidiana così come accostarsi a piatti più ricercati e, anche in questo caso, la produzione regionale si esprime in una grande gamma di stili che permettono di godere appieno di questo prodotto-simbolo dei bianchi nazionali. Abbiamo già parlato della storia e della fama del trebbiano d’Abruzzo

Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino che si distingue per la sua freschezza e per questo le generazioni più giovani di appassionati spesso lo presentano come vino da aperitivo, servito freddo al punto giusto. La sua acidità ben bilanciata e la sua delicata mineralità ne fanno un vino ideale per accompagnare anche i piatti più delicati. È un vino apprezzato sia dagli intenditori che dai consumatori meno esperti.

Trebbiano d’Abruzzo DOC biologico, visto da Jasci

Elegante e delicato con sentori di frutta gialla matura, ginestra e vaniglia, in bocca si presenta piacevole, con buon corpo, fresco e sapido, con finale di frutta a polpa bianca e una punta di mandorla amara. Una versione espressione della tipicità di questo vino ma che viene letto con fermezza di stile. Non è un vino che passa inosservato e ha il carattere giusto per persistere e farsi notare anche in un contesto gastronomico più elaborato.

Grazie al suo grado alcolico sostenuto (13°vol per un bianco non sono pochi) non teme abbinamenti più “spinti” e si adatta a molti contesti diversi.

Cerasuolo d’Abruzzo, un rosato tecnico che si fa amare

Se c’è un vino che ciascun produttore interpreta a modo suo, quello è il Cerasuolo d’Abruzzo, un rosato di base fresco e fruttato, con una perfetta equilibratura tra acidità e dolcezza.

Si tratta di un vino delicato, che va scelto con cura e gustato con attenzione e un aneddoto interessante ne racconta la sua origine frutto di ingegno, lo stesso che ha continuato a lavorare sulla produzione di questo vino, facendolo evolvere e rendendolo tanto celebre.

Si narra infatti che il cerasuolo d’Abruzzo sia stato creato accidentalmente da un produttore locale che, non riuscendo a vendere tutte le sue uve montepulciano, decise di utilizzarne una parte per produrre un vino rosato. Il risultato fu sorprendente e il vino divenne subito molto popolare tanto da diventare uno dei vini preferiti dalle tavole quotidiane degli abruzzesi. Oggi non è più così e il cerasuolo è diventato un banco di prova per ogni cantina abruzzese che può sperimentare, tecnicamente, la sua visione del gusto.

Vino tecnico, si ottiene dalla vinificazione in bianco delle uve montepulciano (cioè senza contatto con le bucce o con una breve fermentazione con le vinacce) al quale possono essere aggiunte parti di mosto prelevato da una fermentazione “normale” per la produzione di montepulciano d’Abruzzo, oppure da una parte accantonata e messa a macerare sulle bucce per alcuni giorni.

Queste aggiunte danno colore e corpo al cerasuolo d’Abruzzo: ecco perché la variabilità è altissima e dipende fortemente dalla volontà e dal gusto del produttore.

Cerasuolo d’Abruzzo DOC biologico Jasci

Un cerasuolo come tradizione comanda: carico di colore e di sentori di ciliegia e fragola. Uno stile che differenzia Jasci dalla tendenza generalizzata di creare cerasuoli di colore tenue, che si avvicinano più alle nouances di altri rosati nazionali.

Niente di tutto ciò! Il cerasuolo d’Abruzzo biologico di Jasci si impone con colore, naso e profilo gustativo unici e non passa inosservato: il finale leggermente ammandorlato sorprende e invita a berne ancora un altro sorso e il corpo deciso, così come il grado alcolico, non sfugge ad abbinamenti normalmente non canonici, come le preparazioni a base di uovo (da provare con peperoni e uova all’abruzzese) o anche a formaggi freschi ma decisi come la ricotta di pecora.

Profumatissimo, come un pecorino d’Abruzzo!

Uve bianche che crescono in tutta la zona adriatica centrale, dalle Marche all’Abruzzo, il pecorino ha un grappolo ampio e corposo, che si dice fosse particolarmente apprezzato dai pastori e che, ma anche questa è una leggenda, a ciò dovesse il suo nome.

Fatto sta che dopo secoli di silente vinificazione e scarsissimo successo commerciale, il pecorino ha avuto un vero e proprio exploit seguito a una sorta di “riscoperta” e oggi è un tipo di vino estremamente apprezzato nella gastronomia nazionale.

Il Pecorino d’Abruzzo, in particolare, è un vino bianco dalla struttura robusta, caratterizzato da profumi intensi e ben definiti, con una predominanza di sentori erbacei che lo differenziano decisamente dalle altre produzioni autoctone.
Il bouquet è ricco di note fruttate che si fondono con sfumature minerali e iodate. Al naso anche erbe aromatiche come timo e maggiorana. Al palato, il pecorino si distingue per la sua acidità decisa e la sua struttura ampia, con un contenuto alcolico moderato e un’eccellente persistenza che lo rendono perfetto per accompagnare crudità di pesce e mitili, ma si sposa anche alla perfezione con primi e carni bianche.

Le due versioni di Jasci: IGT e senza solfiti

Anche in questo caso in cantina non ci facciamo mancare niente. E così le declinazioni che sono state scelte per il pecorino sono due, non una sola:

  • Pecorino Terre di Chieti IGT senza solfiti biologico

Le uve vengono accuratamente selezionate per produrre questa etichetta che presuppone una lavorazione meticolosa ed elaborata a garanzia di un risultato unico: un vino di struttura, complesso e persistente, adatto tanto ad essere bevuto come aperitivo che a cena, purché sostenuto da un accompagnamento gastronomico non troppo leggero, considerando il corpo alcolico importante.

  • Pecorino Terre di Chieti IGT biologico

Sicuramente un approccio al pecorino differente dal precedente, meno aggressivo, meno corposo e più allegro e spensierato. Questo vino ha un bouquet elegante e delicato con sentori di frutta gialla che poi evolvono in bocca in frutti più maturi e un tocco di mandorla. Qui siamo decisamente nel regno dell’aperitivo, senza necessariamente dover spingere sugli abbinamenti.

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